INTRODUZIONE

Il primo grande passo verso il totale rifacimento dello stadio “La Marmora-Pozzo” presso il Comune di Biella è stato compiuto. Difatti, proprio lo scorso 6 novembre è stata ufficialmente aperta la nuova pista di atletica, ora nuovamente a disposizione delle squadre agonistiche, delle scuole e già pronta per ospitare, in futuro, possibili competizioni.

Questo progetto, iniziato nel 2021, ha come obiettivo il rinnovo di tutte le strutture, dagli spogliatoi all’impianto d’illuminazione, per trasformare l’intera struttura in un nuovo polo sportivo di ultima generazione.

I LAVORI

Per questa prima fase, i lavori si sono concentrati sul rifacimento completo della pista di atletica, inutilizzabile a causa dell’usura. Inizialmente, si è andati a rimuovere il manto precedente, per poi andare a livellare il terreno in modo da ottenere una superficie perfettamente piatta, parametro fondamentale per la buona riuscita dell’operazione.

Terminata questa fase si è poi passati alla posatura del nuovo manto di colore tradizionale rosso, per poi terminare con la messa a punto della segnaletica, generando così una nuova pista a sei corsie perfettamente funzionante e a norma con le regole FIDAL.

Ma l’intervento non terminerà qui, difatti nei prossimi mesi inizieranno i lavori di rifacimento degli spogliatoi, della tribuna e dell’impianto di illuminazione che hanno l’obiettivo di rendere la struttura più sicura, efficiente e di facile utilizzo per tutti, atleti e spettatori.

CONCLUSIONI

Per concludere, e per permettere di comprendere l’importanza di questo intervento e dei successivi, riproponiamo le parole dell’assessore allo Sport del comune di Biella, Giacomo Moscarola: «Un grosso investimento da parte del comune, circa 900mila euro, per un intervento radicale: la pista non è stata solo coperta con una nuova come accaduto in passato, ma si è partiti dal sottofondo, andando anche ad eliminare il dislivello di circa 20 centimetri che c’era tra una curva e l’altra. Contestualmente sono stati rifatti gli spogliatoi e spostato il muro di cinta affinché rispondesse anche alle attuali norme di sicurezza».